Detrazioni fiscali barriere architettoniche: cosa cambia

Bonus 75%: le novità della Legge n.67/2024

Le Legge n.67 del 23 maggio 2024, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.123, ha convertito con modifiche il Decreto-Legge n. 39/2024, introducendo importanti novità in merito ai bonus edilizi, incluso il bonus barriere architettoniche al 75%.

La principale modifica riguarda la ripartizione delle detrazioni che per le spese sostenute fino al 2023 erano distribuite su 5 anni. Secondo quanto stabilito dalla nuova legge, tutti i contribuenti che sosterranno e hanno sostenuto dal 1° gennaio 2024 spese per l’eliminazione di barriere architettoniche potranno portarle in detrazione dal reddito nella misura del 75% del totale, ripartendole in 10 quote annuali.

In alternativa, per chi opta per la cessione del credito o lo sconto in fattura, la divisione dei crediti fiscali rimane su 5 anni.

Nuove regole per banche e amministrazioni comunali

Dal 1° gennaio 2025, banche, intermediari finanziari e assicurazioni non potranno più compensare i crediti d’imposta legati ai bonus edilizi con i contributi INPS e INAIL dei dipendenti. Questa disposizione si applica retroattivamente e include i crediti acquisiti a partire dal 2020.

Le amministrazioni comunali avranno un ruolo attivo nel controllo dei bonus edilizi. Gli uffici tecnici potranno segnalare anomalie all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza. Inoltre, in caso di recupero di somme indebitamente percepite, i comuni riceveranno il 50% dell’importo recuperato.

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Quando è possibile richiedere lo sconto in fattura per il bonus barriere 75%?

La nuova legge conferma che il bonus è valido:

  • per interventi con titolo edilizio, se la pratica è stata presentata in Comune entro il 30 marzo 2024;
  • per interventi in edilizia libera, se i lavori erano già iniziati prima del 30 marzo 2024 o, in caso contrario, se era stato stipulato un accordo vincolante tra le parti entro tale data.

In entrambi i casi, lo sconto è applicabile:

  • per i soli condomini, su interventi su parti comuni di edifici;
  • per le sole persone fisiche che hanno dimora nell’immobile in questione e hanno un reddito di riferimento con quoziente familiare a 15.000 € o che hanno nel nucleo familiare una persona con invalidità accertata, su interventi per singole unità immobiliari.

Sono escluse da queste restrizioni le pratiche presentate prima del 30 dicembre 2023 o gli interventi in edilizia libera avviati prima della stessa data.

Bonus ristrutturazione edilizia: cosa accadrà nei prossimi anni?

Fino al 31 dicembre 2024, il bonus ristrutturazione edilizia resta invariato: detrazione del 50% con un massimale di 96.000 euro per unità immobiliare. A partire dal 2025, si tornerà probabilmente alla configurazione “ordinaria” con aliquota ridotta al 36% e massimale di 48.000 euro. Tra il 2028 e il 2033, l’aliquota scenderà ulteriormente al 30%.

Inoltre, la Legge n.67/2024 ha eliminato le residue possibilità di praticare lo sconto in fattura al 50%, anche nei casi in cui vi era una pratica edilizia aperta prima del 17 febbraio 2023 o un accordo vincolante tra le parti per interventi in edilizia libera. Ora, lo sconto non sarà più valido se non è stata documentata alcuna spesa sostenuta entro il 30 marzo 2024.

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